Fondata a Massa l'associazione europea vittime di violenza

Massa Inarrestabile la voglia di Massimo Santucci, massese nell'anima ma svizzero di adozione, di portare avanti una struttura a sostegno dei più deboli, in primis alle donne vittime di violenza, e in secondo luogo ai disabili e a tutte le forme di fragilità umana. Una fragilità che l'ex assessore al sociale della cittadina elvetica di Oensingen (Berna), manager nella ristorazione e Cavaliere al merito della Repubblica italiana per la cultura gastronomica, conosce profondamente, essendo stato lui il primo ad aver subito da piccolo una violenza domestica di cui porta ancora i segni tangibili.

Offrire assistenza concreta con personale preparato, psicologi, avvocati e forze dell'ordine era già la mission dell'Aivv – Associazione italiana vittime violenza, una onlus per la difesa delle donne e dei figli vittime di violenza di cui è stato il presidente per anni, presentata anche al santo padre nelle varie udienze fissate intorno alla data nazionale – a novembre – contro il femminicidio. Ora Massimo Santucci ha voglia di guardare oltre, all'Europa, e soprattutto riuscire a fare rete con tutte le associazioni del territorio della provincia apuana che, ognuna nel suo piccolo, potrebbe fare la differenza. «Si deve partire dal mettere il numero 1522 (numero antiviolenza e stalking) in prima vista in ogni sito», afferma Santucci.

Il 1°agosto scorso è stata quindi fondata a Massa l'associazione europea vittime di violenza, la cui sede è stata fissata esattamente nella casa che gli ha dato i natali, in viale Roma, dedicata alla madre Domenica Manfredi (vulgo Maria) , la donna che con un atto di coraggio sfuggì alle vessazioni familiari scappando in Svizzera, concedendo così a lei e a suo figlio Massimo un nuovo inizio. La prima targa ad honorem dell'associazione è stata consegnata da Santucci proprio alla zia, Vittoria Italia Libera Manfredi, che lo ha trattato come un figlio in aiuto alla sorella. Socio fondatore dell'Aevv, anche il fratello Fabrizio Santucci (presidente dell'associazione pescatori della Ugo Pisa) , mentre è anche attiva la collaborazione con Anmic (Associazione italiana mutilati e invalidi civili) di Massa Carrara. La collaborazione nasce dalla volontà di affiancare il lavoro della presidenza nazionale Anmic negli atti di denuncia contro tutti gli episodi di discriminazione nei confronti degli invalidi, visti come veri e propri atti di violenza.

Tra gli obiettivi che Aevv e Anmic vogliono perseguire, iniziando proprio dalla nostra provincia ma cercando di essere di esempio per tutto il territorio nazionale, sono: l'adesione al Contrassegno unificato disabili europeo in formato digitale da parte di tutti i Comuni, che, sostituendo la forma cartacea, consentirà alla persona con disabilità di circolare e parcheggiare normalmente su tutto il territorio dell'Ue, non solo in Italia; l'estensione dell'iniziativa "Mare per tutti", soggiorno gratuito per i disabili in situazione di gravità, ad almeno il 20% degli stabilimenti balneari della riviera Apuana; ospitare qui nel 2024 la Conferenza regionale sui diritti delle pers one con disabilità; istituire presso i distretti sanitari degli "sportelli informativi" in grado di dare assistenza qualificata ai disabili e ai loro familiari, sia sui diritti socio-assistenziali che sui percorsi necessari per ottenerli. Appuntamento già fissato è l'evento del 9 marzo 2024, la partita dei magistrati italiani contro i magistrati svizzeri, che concorrerà alla raccolta fondi per l'associazione.

Santucci non ha dubbi che la Svizzera possa offrire un buon esempio di come gestire le politiche sociali riguardanti i più deboli: «Non riesco a capacitarmi del perché, in Italia, il mondo del terzo settore non riesca a fare rete come si fa in Svizzera, dove tutto molto più semplice ed immediato. E, soprattutto rinnego quei diritti di "primogenitura", inutili e insani, atti a voler mettere, per così dire, la propria firma a ogni iniziativa. La soluzione a tutto è riuscire a fare rete, più vasta e variegata possibile. Questo rende agevole anche le missioni umanitarie, come quelle che abbiamo fatto recentemente a Odessa in Ucraina, che ha previsto un furgone carico di medicinali e di beni di prima necessità destinati a un sodalizio con il fotoreporter di Sondrio Carlo Orlandi, scortato da Massimo Santucci e da due volontari Aivv Vladimiro Maurutto e Roberto Salini che sono partiti per verificare l'esito a buon fine dell'operazione benefica».

Fonte: Il Tirreno, Daniela Marzano